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Trovati 62 documenti.
Carteggio / Benedetto Croce, Giuseppe Prezzolini ; a cura di Emma Giammatei
Roma : Edizioni di storia e letteratura, 1990
I carteggi di Giuseppe Prezzolini
Milano : Rizzoli, 1999-2001
Torino : Einaudi, 2005
Una, cento, mille lettere / Cesare Zavattini ; a cura di Silvana Cirillo
Milano : Bompiani, 1988
1: Anni sessanta / Luigi Meneghello
Milano : Rizzoli, 1999
2: Anni settanta / Luigi Meneghello
Milano : Rizzoli, 2000
3: Anni ottanta / Luigi Meneghello
Milano : Rizzoli, 2001
Luigi Rognoni intellettuale europeo : documenti e testimonianze / a cura di Pietro Misuraca
Palermo : CRicd, 2010
Archivio sonoro siciliano ; 7
Pier Antonio Quarantotti Gambini : lo scrittore e i suoi editori / Daniela Picamus
Venezia : Marsilio ; Trieste : IRCI, 2012
I giorni
Verona : QuiEdit, 2011
Quaderni del Centro Studi Internazionale "Lionello Fiumi"
Ti scrivo dalla tua macchina : lettere 1946-1947 / Alberto Mondadori, Umberto Saba
Ed. num.
Milano : Henry Beyle, 2011
Piccola biblioteca degli oggetti letterari ; 10
Cinema / Aldo Palazzeschi ; a cura di Maria Carla Papini
Roma : Edizioni di storia e letteratura ; Firenze : Università degli Studi, 2001
Carte Palazzeschi
Giosuè Carducci & Luciano Banchi : lettere 1859-1886 / Giulia Barbarulli
Siena : Archivio storico Comune di Siena, 2007
Genova : San Marco dei Giustiniani, 1996
Novara : Interlinea, 2012
Biblioteca del Piemonte orientale ; 22
Torino : Einaudi, 2008
Supercoralli
Abstract: Cesare Pavese è stato e rimane uno dei paradigmi di quella figura ibrida, il «letterato-editore», che tanto proficua si è rivelata per la cultura italiana del secondo dopoguerra: assunto nel 1937 all’Einaudi ne diventò di fatto, nel 1947, il direttore editoriale – carica che mantenne fino alla tragica morte. In occasione del centenario della nascita, che si festeggia proprio nel 2008, Einaudi propone una selezione antologica delle lettere editoriali che, a partire dal 1940, Pavese scrisse ai collaboratori e ai principali consulenti della casa editrice: Mario Alicata, Felice Balbo, Norberto Bobbio, Giulio Einaudi, Natalia Ginzburg, Antonio Giolitti, Massimo Mila, Carlo Muscetta, Giaime Pintor, Franco Venturi, Elio Vittorini. La curatrice Silvia Savioli, il cui lavoro d’archivio è durato tre anni, ha raccolto in ordine cronologico le lettere, molte delle quali erano già state presentate all’interno di precedenti pubblicazioni, isolando alcune carte ritenute di particolare interesse editoriale e umano. Ne viene una raccolta di carteggi molto ricca e varia, che tratteggia la complessa personalità di un Pavese consapevole del grado pionieristico del proprio lavoro (condotto con un certo anticonformismo e un amore spassionato per la cultura che travalicavano i limiti ideologici dell’epoca: basti pensare che sono idee pavesiane la creazione della collana Millenni – il cui catalogo accosta la Bibbia , Le mille e una notte e Il capitale – e le audaci traduzioni di autori ritenuti reazionari come Jung) e diviso tra la propria natura di autore («ma io faccio il poeta e il novellista»), quella di traduttore («Traduzioni ne faccio già troppe per vivere») e quella di editore – con la costante preoccupazione di dare ordine all’esorbitante lavoro editoriale. Il volume si chiude con una lettera dell’8 giugno 1950, indirizzata a Carlo Muscetta (con cui Pavese ha scambiato nel corso degli anni alcune delle sue lettere più gustose dal punto di vista della lingua e dell’ironia): in essa, e precisamente nel passo «Ti piace la vita?», Franco Contorbia, nella sua ampia e documentata introduzione, vede un preannuncio del suicidio che, di lì a poco, toglierà alla casa editrice uno dei suoi collaboratori più vitali e liberi. (Abstract FAAM a cura di Andrea Tarabbia)
Tortona : Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, 2006
Quaderni del Divisionismo ; 2
Torino : Einaudi, 2011
Abstract: Le celebri «riunioni del mercoledì» di casa Einaudi sono state a lungo oggetto di curiosità tra gli addetti ai lavori, per via dell’atmosfera quasi sacrale che le ha sempre pervase: laboratorio «di idee e di libri», come amava definirle l’editore, le riunioni hanno visto, nel corso degli anni, la partecipazione di alcune tra le figure più rilevanti del Novecento italiano, da Norberto Bobbio a Giulio Bollati, da Italo Calvino a Cesare Pavese, da Elio Vittorini a Natalia Ginzburg, da Luciano Foà a Massimo Mila – solo per nominare i personaggi più noti. Su tutti loro spiccava la figura dell’editore, il «Dr. Einaudi», di cui la casa editrice ha proprio in questi giorni festeggiato il centenario della nascita. Oggi finalmente, e proprio in vista del centenario, Einaudi ha dato il via a un progetto editoriale che prevede la pubblicazione, fuori collana, dei verbali di questi incontri: curato da Tommaso Munari e introdotto da una documentatissima prefazione “storiografica” di Luisa Mangoni, autrice della più completa storia della casa editrice sinora pubblicata (Pensare i libri, 1999), il primo volume riproduce i resoconti degli incontri tenutisi dal 1943 al 1952 nella sede di Torino, ma anche in quelle di Roma e di Milano. Gli originali sono stati recuperati presso l’Archivio di Stato di Torino – dove è conservata parte dell’archivio storico Einaudi – o rintracciati, a seconda dei casi, tra le carte, private o conservate in altri archivi, di alcuni consulenti a cui venivano spediti una volta redatti. Scorrendo i verbali, si ha così l’occasione di entrare nel mondo Einaudi e di scoprire le ragioni delle scelte editoriali, dei libri fatti e di quelli rifiutati; emergono, pagina dopo pagina, gli atteggiamenti e le idiosincrasie dei partecipanti e, attraverso di esse, anche lo scontro – o meglio, l’incontro – tra le visioni del mondo e del libro che hanno animato alcuni tra i più importanti intellettuali italiani: che tipo di libri avrebbe amato fare, infatti, Foà? Che idee per una collana aveva Bobbio? Con quali proposte si presentava, il mercoledì, Renato Solmi? Quello che può stupire a una prima lettura – e che, forse, è la cosa più preziosa che ci consegna il volume – è il tono degli incontri, il loro linguaggio: fatti salvi il rispetto e la stima reciproci, infatti, i “saggi” riuniti intorno al tavolo del mercoledì si presentano nelle vesti – prima che di filologi, scrittori o pensatori – di editor, redattori, consulenti; sono insomma delle persone al lavoro, che discutono anche animatamente su quale sia la migliore collocazione di un dato testo, o sull’opportunità o meno di rivedere una traduzione maldestra o di pubblicare un volume. Il linguaggio con cui lavorano è diretto, a volte secco, privo di retorica; i toni, educati e professionali, rivelano un lato altro delle personalità di alcune delle figure capitali della cultura italiana del Novecento: tutti, per esempio, abbiamo letto Calvino e tutti ne conosciamo l’atteggiamento in pubblico; ma come si comportava, come si esprimeva l’autore del Barone rampante quando era al lavoro? Quali erano le sue idee editoriali? Ecco, forse è questo il lascito più curioso e affascinante dei verbali: la messa in scena del lato per così dire operativo dell’intelligencija e la conseguente emersione, come assoluto protagonista, del lavoro editoriale. (Abstract FAAM a cura di Andrea Tarabbia)
Milano : Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 2013
Carte raccontate
Quasi un secolo fa : dall'archivio Assolombarda / a cura di Dante Ferrari
Milano : Edizioni industria lombarda, 1988