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Trovati 21 documenti.
[New Taipei City] : Fu Jen Catholic University, 2022
The charade of Bruno Munari's Photo-reportage (1944) / Maria Antonella Pelizzari
[New York] : Lang, 2017
Italian modernities ; 28
Black lacunae : dial M for Milan or Modernism or Marinetti or Mussolini or Mondadori / Eric Bulson
[London : The Times Publishing Company], 2011
[London : Sage], 2019
Cambridge : Cambridge University Press, 2020
Roma : Quasar, 2018
New York : Enigma Books, 2006
Abstract: A differenza di quanto si sapeva finora, la traduzione in Italia del "Mein Kampf" di Hitler (che nel 1934 uscì in edizione parziale col titolo "La mia battaglia") non fu un'iniziativa dell'editore Valentino Bompiani. Fu invece il frutto di una lunga trattativa, economica e politica, tra i nazisti e Mussolini. Qui si svela e si documenta questa vicenda inedita, che si risolse in un autentico finanziamento (l'unico fino ad oggi certo) di Mussolini verso Hitler. Non si trattò di un passaggio editoriale e politico semplice, tutt'altro. Tra il 1933 e il 1934 Mussolini allestì nel paese una serie di iniziative di tipo razzista, contro gli ebrei ma non solo, la maggior parte finora del tutto sconosciute.
Bottais bericht an den duce über seine deutschlandreise von September 1933 / Nicola D'Elia
Berlin : De Gruyter, 2013
Atlanta : Laney Graduate School of Emory University, 2013
Manchester : University of Manchester, 2012
Madrid : CSIC, 2009
Fascism, censorship and translation / Giorgio Fabre ; translated by Carol O'Sullivan
Manchester ; Kinderhook : St. Jerome, 2007
Le continent englouti : vingt ans de philologie gaddienne (1983-2003) / Giorgio Pinotti
Paris : [Droz], 2003
Studien zur österreichischen Literatur : von Nestroy bis Ransmayr / Gabriella Rovagnati
Frankfurt am Main [etc.] : Lang, 2016
Beiträge zur Text-, Überlieferungs- und Bildungsgeschichte ; 5
[Paris : Université Paris-Sorbonne, 1998]
Trier : Universität Trier, 1991-1992
Publishing Traslations in Mussolini's Italy: a Case Study of Arnoldo Mondadori / Christopher Rundle
1999
Ernesto Grassi : humanismus zwischen Faschismus und Nationalsozialismus / Wilhelm Büttemeyer
München : Karl Alber, 2009
Abstract: Ernesto Grassi (1902-1991), studioso della filosofia dell’Umanesimo e del Rinascimento, nato da madre tedesca e da padre italiano, ha un importante ruolo nella cultura tedesca. Trasferitosi in Germania dopo la laurea, allievo di Husserl e di Heidegger, nel 1935 ottiene dall’Università di Friburgo un incarico per l’insegnamento della filosofia. Promotore dei rapporti tra intellettuali tedeschi e italiani, nel 1938 fonda a Berlino l’Istituto “Studia Humanitatis” e nel 1940 lo “Jahrbuch für geistige Überlieferung”, che pochi anni dopo è costretto a chiudere i battenti per l’opposizione del regime nazista. Grazie alla sua fama internazionale, nel dopoguerra Grassi insegna a Monaco di Baviera presso l’Istituto di Filosofia e storia dell’Umanesimo e dirige il “Centro italiano di studi umanistici e filosofici” da lui fondato a Roma. In campo editoriale è curatore della “Rowohlts Deutsche Enzyklopädie”, la famosa “RDE”, prima collana scientifica tascabile in Germania, e della “Rowohlts Klassiker”. Il volume di Wilhelm Büttemeyer, docente di filosofia presso l’Università di Oldenburg, dal 1994 Presidente della FilosofiaItaliana-Stiftung di Oldenburg, esperto degli sviluppi della nuova filosofia italiana, della filosofia della scienza e della filosofia della matematica, si pone l’obiettivo di colmare le lacune esistenti sul pensiero filosofico di Ernesto Grassi. Frutto di un’approfondita ricerca d’archivio alle quale hanno contribuito anche le carte del Fondo Giuseppe Bottai presso la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, il saggio offre per la prima volta informazioni affidabili sul delicato rapporto tra la filosofia umanistica e le ideologie fascista e nazista. Completano il testo una cronologia della vita del filosofo, un quadro d’insieme della sua attività accademica, l’indice dei fondi archivistici consultati, la bibliografia degli scritti di Ernesto Grassi dal 1948, la bibliografia degli scritti sul filosofo (sempre dal 1948), l’indice dei nomi citati. (Abstract FAAM)
Publishing translations in fascist Italy / Christopher Rundle
Oxford [etc.] : Lang, 2010
Abstract: Rundle è uno studioso giovane, ma con alle spalle diversi studi importanti sul tema della censura fascista e delle traduzioni. I risultati di alcune sue ricerche (anche negli archivi) sono ora raccolti in questo notevole libro, interamente dedicato al tema delle traduzioni sotto il regime. Riassumendo le sue tesi (che si giovano di un inappuntabile apparato statistico) il fascismo, dopo la prima guerra mondiale, si trova davanti un paese che ha una gran fame di letteratura straniera. Per un lungo periodo, il regime asseconda questa tendenza, che induce alcune case editrici particolarmente vivaci a tradurre molto e di tutto. I libri tradotti, in particolare la fiction (prima Jack London, poi i gialli, le saghe a vari paesi, il Kriegsroman), arrivano anche, in certi casi, a tirature molto elevate. Il fascismo lascia fare per diverso tempo, anche se già alla fine degli anni Venti si levano i primi malumori degli autori italiani. All’inizio degli anni Trenta c’è la vera esplosione, soprattutto rispetto ad altri paesi europei come Francia e Germania. Pian piano, però, i mugugni degli autori verranno raccolti e usati dal regime e anche da Mussolini. Si arriverà così alla svolta totalitaria del marzo 1938, che impose il controllo preventivo di tutte le traduzioni. Finché, durante la guerra, soprattutto con l’intervento del nuovo ministro (e autore) Alessandro Pavolini, e dopo una lunga resistenza, le traduzioni furono messe letteralmente in ginocchio e ridotte ai minimi termini. Come si vede, Rundle dà un’altra sfaccettatura al fascismo, un regime capace anche di gestire al proprio interno, per tanti anni, una realtà in fondo davvero ostile, come tutti quei libri di autori stranieri che apparivano sul mercato. In questo panorama, le cose più notevoli e inedite sono forse due: un pubblico di lettori italiani che si intravvede, e che cerca disperatamente di uscire dalla provincialità del dannunzianesimo e del fascismo più trinariciuto; e quelle case editrici che da parte loro cercano, anch’esse disperatamente (e in mezzo a tante censure), di salvare, anche per il futuro, un mondo del libro più moderno e internazionale: e, perché no, assai più redditizio. (Abstract FAAM a cura di Giorgio Fabre)