la Rosa – Biblioteca specializzata di Fondazione Mondadori

Abstract: Scriveva in una lettera Giovannino Guareschi: "Posseggo un grosso capitale che nessuna inflazione, nessuna rivoluzione potrà mai portarmi via: il ricordo vivo di una giovinezza intensamente vissuta e mai tradita. E il ricordo di quei cinque, o dieci o quindici giorni che rappresentano nella vita di ogni uomo, anche dell'uomo che campa cent'anni, qualcosa di diverso, d'importante, d'indimenticabile. La vita è breve proprio per questo: anche se si campa un secolo, si "vivono" pochissimi giorni". I due figli di Guareschi, Alberto e Carlotta, sono andati alla ricerca della sua giovinezza e dei pochi, fondamentali giorni della breve ma intensa vita di Giovannino. I loro ricordi, e il loro nutritissimo archivio, creano così una miniera di storie, di personaggi ed episodi inediti per i tanti affezionati lettori del grande autore della Bassa. Una serie inesauribile di storie illustrate da centinaia di immagini, fotografie, disegni: un eccezionale "album di famiglia" che tuttavia, come scrive Giovanni Lugaresi, uno tra i maggiori conoscitori italiani di Guareschi, "non rappresenta un fatto strettamente privato, perché in quelle immagini che mostrano ambienti, humus, fantasia, intelligenza, sentimenti, principi, valori di Giovannino, c'è una fetta di storia del nostro tempo, al di là di un "mondo piccolo" che finisce per dilatarsi ai quattro angoli della Terra, rappresentando un "paese dell'anima" nel quale ciascuno di noi può identificarsi, o comunque trovarsi."

Abstract: Dice Claudio Magris di Vanni Scheiwiller: “Un editore che, con pochissimi mezzi, era una presenza nazionale, contribuiva in misura eminente a determinare il clima letterario del nostro paese, come i grandi editori”. Nel decimo anniversario della morte dell’editore, Giancarlo Ferretti, giornalista, docente universitario e studioso dell’editoria libraria del Novecento italiano, ne ricostruisce per la prima volta un ritratto organico e completo con tratti a volte nuovi e sorprendenti. Alla leggenda di un donchisciottesco poeta dell’editoria si affianca il ritratto di un piccolo imprenditore pragmatico e concreto. Il saggio è seguito da un repertorio di testi editi e inediti, documenti e tavole, curato da Andrea Amerio, che presenta alcune “perle” conservate al Centro APICE di Milano. (Abstract FAAM a cura di Maria Elena Daverio)

Abstract: Ambrogio Borsani, direttore creativo di agenzie internazionali di pubblicità, ideatore di riviste sui libri, docente universitario e scrittore, racconta in queste intense pagine la sua amicizia con Giovanni Testori iniziata nel 1976 sui velluti rossi di prima classe delle Ferrovie Nord, partenza da Saronno ore 8 e 43, destinazione Milano Cadorna. Testori sale a Novate. Lungo la ferrovia si vede la curiosa insegna della fabbrica di famiglia: Testori Feltri e Filtri. I due compagni della "transiberiana più corta del mondo" conversano appassionatamente su tutto, arte, pittura, cinema, libri, personaggi famosi. E sulla gente comune, soprattutto quella un po? sbandata dei primi scritti di Testori. Discutono di fede e conversioni, di gerarchie cattoliche e di polemiche giornalistiche. Sullo sfondo la Milano che cambia. Le idee politiche divergenti non intaccano la stima e la lealtà che uniscono il grande scrittore e lo scrittore giovane che farà carriera in pubblicità. La morte di Testori nel 1993 lascia all?autore un ricordo dolce e malinconico. Anche se Testori lo raggiungeva sul treno e gli si sedeva di fronte, dice Borsani "...in realtà ero io che sedevo di fronte a lui". La prefazione di Camillo De Piaz è un altro folgorante ricordo del controverso scrittore di Novate. Nel 2002 il testo di Borsani era già stato pubblicato dalla Libreria Dante & Descartes di Napoli, collana "Storie in trenduesimo". (Abstract FAAM a cura di Maria Elena Daverio)