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Trovati 9 documenti.
Thomas Manns Mario und der Zauberer / herausgegeben von Holger Pils und Christina Ulrich
Lübeck : Kulturstiftung, 2010
Amado mio / Pier Paolo Pasolini ; efterord av Rinaldo Rinaldi ; oversattning av Gustav Sjoberg
Stockhlm : Italienska Kulturinstitutet "C.M. Lerici", 2010
Cartaditalias bokserie ; 2
Virginia Woolf and the literary marketplace / edited by Jeanne Dubino
New York : Palgrave Macmillan, 2010
Gregorio Pueyo (1860-1913) : librero y editor / Miguel Ángel Buil Pueyo
Madrid : Ediciones Doce Calles, 2010
Paris : Istituto italiano di cultura, 2010
Cahiers de l'Hôtel de Galliffet ; 27
Paris : Istituto italiano di cultura, 2010
Cahiers de l'Hôtel de Galliffet ; 24
Editar en la universidad : paradojas y retros / Jesús Anaya Rosique
Medellin : Editorial Universidad de Antioquia, 2010
Interim management report of the first quarter of 2010 / Arnoldo Mondadori editore
Milano : Mondadori, 2010
Publishing translations in fascist Italy / Christopher Rundle
Oxford [etc.] : Lang, 2010
Abstract: Rundle è uno studioso giovane, ma con alle spalle diversi studi importanti sul tema della censura fascista e delle traduzioni. I risultati di alcune sue ricerche (anche negli archivi) sono ora raccolti in questo notevole libro, interamente dedicato al tema delle traduzioni sotto il regime. Riassumendo le sue tesi (che si giovano di un inappuntabile apparato statistico) il fascismo, dopo la prima guerra mondiale, si trova davanti un paese che ha una gran fame di letteratura straniera. Per un lungo periodo, il regime asseconda questa tendenza, che induce alcune case editrici particolarmente vivaci a tradurre molto e di tutto. I libri tradotti, in particolare la fiction (prima Jack London, poi i gialli, le saghe a vari paesi, il Kriegsroman), arrivano anche, in certi casi, a tirature molto elevate. Il fascismo lascia fare per diverso tempo, anche se già alla fine degli anni Venti si levano i primi malumori degli autori italiani. All’inizio degli anni Trenta c’è la vera esplosione, soprattutto rispetto ad altri paesi europei come Francia e Germania. Pian piano, però, i mugugni degli autori verranno raccolti e usati dal regime e anche da Mussolini. Si arriverà così alla svolta totalitaria del marzo 1938, che impose il controllo preventivo di tutte le traduzioni. Finché, durante la guerra, soprattutto con l’intervento del nuovo ministro (e autore) Alessandro Pavolini, e dopo una lunga resistenza, le traduzioni furono messe letteralmente in ginocchio e ridotte ai minimi termini. Come si vede, Rundle dà un’altra sfaccettatura al fascismo, un regime capace anche di gestire al proprio interno, per tanti anni, una realtà in fondo davvero ostile, come tutti quei libri di autori stranieri che apparivano sul mercato. In questo panorama, le cose più notevoli e inedite sono forse due: un pubblico di lettori italiani che si intravvede, e che cerca disperatamente di uscire dalla provincialità del dannunzianesimo e del fascismo più trinariciuto; e quelle case editrici che da parte loro cercano, anch’esse disperatamente (e in mezzo a tante censure), di salvare, anche per il futuro, un mondo del libro più moderno e internazionale: e, perché no, assai più redditizio. (Abstract FAAM a cura di Giorgio Fabre)