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Trovati 181 documenti.
Roma : NPE, 2011
L'arte delle nuvole ; 3
Abstract: Il saggio non è una storia del fumetto, né un’enciclopedia sul tema. E neppure uno studio sull’influenza che i comics americani ha avuto nella cultura popolare nel nostro Paese. Di cosa si tratta allora? È il racconto della storia editoriale del fumetto negli anni Trenta del secolo scorso, dello sviluppo del suo mercato e di quali legami questo abbia avuto con l’establishment politico del tempo. Il titolo e sottotitolo dicono già molto, ma il libro, oltre ad analizzare lo scontro culturale tra fumetto e fascismo mette a fuoco la vicenda del leggendario trio Vecchi-Nerbini-Mondadori, che ha importato in Italia la narrativa grafica «moderna». Ovvero quella che, ancora oggi, dà l’impronta a gran parte del fumetto mondiale. I comics americani del King Features Syndicate sono stati infatti il modello di tutta la nostra letteratura per immagini. L’appassionante storia inizia nel 1932 con Jumbo e termina con i giorni catastrofici della seconda guerra mondiale. Il fumetto americano provoca però una violenta reazione del regime fascista, culminata nel 1938 con le proibizioni del MinCulPop che salvano dal bando solo l’opera di Walt Disney, la cui produzione nel frattempo è transitata da Nerbini a Mondadori. Narra la leggenda che Mussolini stesso abbia annotato sulla lista dei fumetti da togliere dalla circolazione “Eccetto Topolino!”. Topolino si salva, continua la sua vita italiana e da qui il titolo dell’opera. I tre appassionati autori scavano negli archivi della Fondazione Franco Fossati che ha messo a loro disposizione il più importante archivio risalente all’epoca dei fatti, ovvero quello di Guglielmo Emanuel, agente italiano del KFS dai primi anni Trenta al 1947 circa. Della corrispondenza tra Emanuel, la casa madre di New York, gli editori (Vecchi, Nerbini, Mondadori), i direttori editoriali (fra tutti Federico Pedrocchi) si avevano solo sommarie notizie. I documenti esaminati svelano una storia poco conosciuta. A partire dalla figura di Guglielmo Emanuel, direttore del «Corriere della Sera» nel dopoguerra e primo intellettuale italiano a prendere sul serio i «comics» americani, consapevole del loro valore artistico e della loro novità. La vicenda di Emanuel si intreccia con quella delle maggiori personalità degli anni Trenta e Quaranta. Dalle sue carte emerge il rapporto tra Benito Mussolini, Walt Disney e William R. Hearst e quello tra Arnoldo Mondadori e Mario Nerbini. L’archivio di Federico Pedrocchi, «padre nobile» del fumetto italiano, morto tragicamente nel 1945, è un’altra fonte di preziose informazioni. Ulteriori ricerche sul campo, presso l’Archivio Centrale dello Stato e l’archivio storico Mondadori, oltre che in varie raccolte private, contribuiscono a completare un affresco storico che disegna un capitolo fondamentale della storia dell’editoria a fumetti in Italia. Il volume, cartonato ed elegante, è ripartito in nove capitoli dai titoli accattivanti, completati, tra l’altro, da un’accurata bibliografia, da un’interessante sezione di interviste e ricordi e dalle circolari in materia dal 1941 al 1943. (Abstract FAAM a cura di Maria Elena Daverio)
Federico Pedrocchi nella Milano degli anni Trenta, fucina dei fumetti / di Maurizio Pasquero
Varese : Associazione Culturale Terra Insubre, 2011
I pareri negativi della "Medusa" (1933-1943) / Gabriella Invernizzi ; relatore: Giorgio Montecchi
Milano : Università degli Studi di Milano, 2001-2002
Trier : Universität Trier, 1991-1992
Culture nazionali e narrazioni straniere : Italia, 1903-1943 / Francesca Billiani
Firenze : Le lettere, 2007
Saggi
Publishing Traslations in Mussolini's Italy: a Case Study of Arnoldo Mondadori / Christopher Rundle
1999
Omaggio alla Medusa : 1933-1966 cinquecento Meduse
Milano : Mondadori, 1966
Bergamo : Sestante, 2011
Publishing translations in fascist Italy / Christopher Rundle
Oxford [etc.] : Lang, 2010
Abstract: Rundle è uno studioso giovane, ma con alle spalle diversi studi importanti sul tema della censura fascista e delle traduzioni. I risultati di alcune sue ricerche (anche negli archivi) sono ora raccolti in questo notevole libro, interamente dedicato al tema delle traduzioni sotto il regime. Riassumendo le sue tesi (che si giovano di un inappuntabile apparato statistico) il fascismo, dopo la prima guerra mondiale, si trova davanti un paese che ha una gran fame di letteratura straniera. Per un lungo periodo, il regime asseconda questa tendenza, che induce alcune case editrici particolarmente vivaci a tradurre molto e di tutto. I libri tradotti, in particolare la fiction (prima Jack London, poi i gialli, le saghe a vari paesi, il Kriegsroman), arrivano anche, in certi casi, a tirature molto elevate. Il fascismo lascia fare per diverso tempo, anche se già alla fine degli anni Venti si levano i primi malumori degli autori italiani. All’inizio degli anni Trenta c’è la vera esplosione, soprattutto rispetto ad altri paesi europei come Francia e Germania. Pian piano, però, i mugugni degli autori verranno raccolti e usati dal regime e anche da Mussolini. Si arriverà così alla svolta totalitaria del marzo 1938, che impose il controllo preventivo di tutte le traduzioni. Finché, durante la guerra, soprattutto con l’intervento del nuovo ministro (e autore) Alessandro Pavolini, e dopo una lunga resistenza, le traduzioni furono messe letteralmente in ginocchio e ridotte ai minimi termini. Come si vede, Rundle dà un’altra sfaccettatura al fascismo, un regime capace anche di gestire al proprio interno, per tanti anni, una realtà in fondo davvero ostile, come tutti quei libri di autori stranieri che apparivano sul mercato. In questo panorama, le cose più notevoli e inedite sono forse due: un pubblico di lettori italiani che si intravvede, e che cerca disperatamente di uscire dalla provincialità del dannunzianesimo e del fascismo più trinariciuto; e quelle case editrici che da parte loro cercano, anch’esse disperatamente (e in mezzo a tante censure), di salvare, anche per il futuro, un mondo del libro più moderno e internazionale: e, perché no, assai più redditizio. (Abstract FAAM a cura di Giorgio Fabre)
New York : Checkmark Books, 1999
L'elenco : censura fascista, editoria e autori ebrei / Giorgio Fabre
Torino : Zamorani, 1998
Pisa : Università degli studi di Pisa, 2015-2016
Milano : Garzanti, 2003
Saggi
Dialogo del venditore di libri : (1539-1593) / Nicolò Franco ; a cura di Mario Infelise
Venezia : Marsilio, 2005
Albrizziana : documenti per la storia dell'editoria a Venezia
Venezia : Marsilio, 2006
Albrizziana : documenti per la storia dell'editoria a Venezia
Manchester ; Kinderhook : St. Jerome, 2007
Milano : Franco Angeli, 2002
Studi e ricerche di storia dell'editoria ; 16
Macerata : Biblohaus, 2008
Abstract: Imprimatur è un romanzo storico ambientato nella Roma del 1683, nella settimana di settembre che coincise con la battaglia di Vienna tra le truppe cristiane e quelle turche. Rita Monaldi e Francesco Sorti, gli autori, sono all'esordio letterario. L'editore Mondadori, acquisisce il manoscritto e lo pubblica nel marzo del 2002. All'inizio il libro scala le classifiche ma a un certo punto l'editore sembra non crederci più. Il libro non viene più ristampato. Imprimatur sparisce dai cataloghi e dai siti di vendita usuali. Gli autori ottengono nuovamente i diritti. Vanno all'estero e cominciano a contattare gli editori più importanti. Il risultato è che ad oggi Imprimatur è stato stampato in almeno quarantacinque paesi e ha venduto più di un milione di copie nel mondo. Ma perché il romanzo era sparito dal novero delle "creature del creato"? Come mai non veniva più recensito? Come mai era sparito dai motori di ricerca librari su internet? Le risposte arrivano a fatica, tra silenzi e "no comment" d'ordinanza.
Gli "Avvisi" mantovani del '700 e la censura di Stato / Giorgia Giusti
Milano : Franco Angeli, 2007
Fa parte di: FDL 1/2007