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Trovati 10 documenti.
Napoli : Guida, 2008
Prima pagina. Nuova serie ; 14
Abstract: In questa avvincente e sintetica monografia, Emilio Renzi, laureato in filosofia che ha lavorato alla Direzione Culturale dell’Olivetti, disegna la straordinaria figura di Adriano Olivetti (1901-1960), intellettuale, industriale, uomo politico, sindaco di Ivrea. Figlio di Camillo, ingegnere eclettico e geniale, che nel 1908 fonda ad Ivrea «la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere», Adriano, negli anni della formazione, partecipa al dibattito sociale e politico e frequenta ambienti liberali e riformisti nella Torino antifascista. Imprenditore di successo e promotore della moderna urbanistica, dell’architettura razionalistica e del glorioso industrial design nell’Italia fra gli anni Trenta e i Sessanta, è anche un instancabile ricercatore e sperimentatore. Suo obiettivo l’armonizzazione dello sviluppo industriale con l’affermazione dei diritti umani e con la democrazia partecipativa, dentro e fuori la fabbrica. Nel 1945 pubblica L’ordine politico delle Comunità, base teorica per una idea federalista dello Stato, fondata appunto sulle comunità, vale a dire su unità territoriali culturalmente omogenee e economicamente autonome. Suoi amici e sostenitori sono Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Luigi Einaudi. L’autore segue Adriano dalla formazione ai viaggi di studio all’ingresso nell’azienda paterna. Ne delinea lo stile di direzione, l’antifascismo attivo e le meditazioni solitarie, la partecipazione alla vita pubblica, le sconfitte ed i trionfi, le capacità manageriali, il respiro ideale, la capacità di scegliere i collaboratori tra le migliori intelligenze del tempo. Nei suoi anni l’Olivetti era nel settore delle macchine da ufficio prima in Europa e seconda nel mondo. Descrive anche l’attività di Adriano editore ricordando la fondazione nel dopoguerra della Casa Editrice Comunità (poi Edizioni di Comunità) che pubblica prevalentemente opere di scienze sociali e di analisi politica non allineata. Promuove anche la pubblicazione di “seleARTE”, rivista dedicata alle arti della visione, arti decorative ed industriali, architettura. Poi gli anni di splendore dell’azienda e la transizione all’elettronica, tra fasti e sconfitte. L’ultimo capitolo affronta la chiusura dell’Olivetti nel 2003 e riflette sul «legato» di Adriano Olivetti. Così lo riassume l’autore: centralità del lavoro, centralità della cultura, creazione di un nesso tra innovazione tecnologica e cultura classica, valorizzazione dell’interdisciplinarità, centralità della comunità che oggi manca perché manca la sicurezza in un mondo stabile. Il lavoro inteso come crescita ed emancipazione e il valore della persona come ideale condiviso: si può riaprire il discorso in avanti, verso una «comunità concreta». Le parole di Altiero Spinelli alla morte di Adriano nel 1960 ben concludono la storia di una vita: «Poco tempo fa è morto Adriano Olivetti. È un uomo che ammiro molto perché aveva la completezza, persino nella mistura di saggezza e pazzia, dei grandi del Rinascimento». (Abstract FAAM a cura di Maria Elena Daverio)
Sergio Maldini : biografia della nostalgia / Paolo Simoncelli
Venezia : Marsilio, 2008
Gli specchi
Macerata : [s.n.], 2008
Pisa : Il Campano, 2008
Milano : Rizzoli, 2008
BUR. I libri dello spirito cristiano
Torino : Little Nemo, 2008
Abstract: Scrive Mauro Chiabrando: “Le opere di Rubino da sole bastano a illuminare, come un bengala nella notte, l’intera storia dell’illustrazione italiana”. E questa bibliografia dei libri illustrati da Rubino dal 1907 al 1949 ne è una scintillante conferma, per temi, colori, immagini che sembrano uscire dalle pagine di questo volume curato con puntualità, precisione e passione dall’Autore. Una bibliografia attenta e rigorosa, accompagnata da riproduzioni che hanno voluto restituirci “a nuovo” grazie all’uso di programmi come Photoshop® lo splendore delle copertine usurate dal tempo, ed esposta in ordine cronologico, a seguire la produzione di Rubino, la sua fortuna critica, il suo spesso contrastato rapporto con l’industria editoriale. Una vita raccontata a partire dalle carte, conservate nei molti archivi consultati, che tiene conto però anche dell’immagine che questo artista “candido e perverso insieme”, come lo definisce Paola Pallottino nel suo contributo (Manifesti di un’anima eccentrica. Le copertine di Antonio Rubino), fondamentale per l’equilibrio di questo volume, voleva dare di sé e che ben ritroviamo nelle parole del suo Curriculum ridiculum. (Abstract FAAM)
Roberto Denti : un ragazzo in libreria / soggetto e regia di Daniela Trastulli
Milano : Medialogo, Servizio audiovisivi, Provincia di Milano, 2008
Gente di Milano. Storie, volti e figure della cultura milanese contemporanea
Roma : RAI, 2008
"La mia aria" : Lalla Romano e il Piemonte / a cura di Antonio Ria
Torino : Regione Piemonte, 2008
Abstract: Il progetto espositivo “Lalla Romano – un secolo” – mostra antologica di manoscritti, documenti, dipinti, disegni e fotografie della scrittrice e pittrice cuneese che si è tenuta in varie sedi a Roma nel marzo 2008 – prevedeva una sezione specificamente dedicata al rapporto tra la Romano e la sua regione natale, il Piemonte. A questo tema, tutt’altro che marginale sia nella produzione letteraria, sia in quella pittorica della Romano, Antonio Ria ha voluto dedicare un catalogo a parte, corredato dagli interventi di Giovanni Tesio, Marco Vallora, Nico Orengo, Monica Naldi e da alcune ricerche negli archivi piemontesi condotte da Paola Novaria, Franca Porticelli e Maurizia Pennaroli. Si tratta di un percorso – breve ma esaustivo – mirato a restituire un’immagine a tutto tondo dell’attività di Lalla e del suo legame profondo con la regione d’origine: così, le “Ricerche d’archivio” recuperano i documenti della giovinezza torinese della scrittrice, mostrando al pubblico lo spettro delle sue attività durante gli anni universitari, gli studi pittorici sotto la guida di Casorati, le esperienze di insegnamento. I saggi degli studiosi tratteggiano la vita e le passioni di Lalla pittrice, senza dimenticare di compitare le “visioni” e le descrizioni dell’ambiente torinese che la Romano ha regalato – sempre con senso pittorico – nei suoi libri; viene addirittura recuperato il catalogo della prima esposizione torinese dei quadri di Lalla: la personale a palazzo Lascaris (1937), cui molte volte lei stessa fece riferimento nei suoi scritti, viene interamente riproposta nella sezione iconografica del volume. Ma più di tutto, forse, valgono i tre testi autografi inediti dedicati ad “Arte e costume a Torino negli anni Trenta”: scritti nel 1935-36 su suggerimento di Ardengo Soffici, essi sono, con nomi cambiati, un fedele ritratto della società degli artisti torinesi negli anni immediatamente precedenti la Seconda guerra mondiale. (Abstract FAAM a cura di Andrea Tarabbia)
Sibilla Aleramo e Mondadori: casi editoriali / Mara Biondi ; relatore: Roberto Cicala
Milano : Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008-2009