Mann, Thomas

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Trovati 2 documenti.

La letteratura tedesca in Italia
Libri Moderni

La letteratura tedesca in Italia : un'introduzione (1900-1920) / Anna Baldini ... [et al.]

Macerata : Quodlibet, 2018

Quodlibet studio

Abstract: Questo saggio propone un nuovo indirizzo nella ricerca sulle letterature straniere che interpreta la traduzione come una parte integrante del sistema letterario italiano. Tradurre letteratura straniera è un modo per scrittori, editori e critici di rinnovare le “regole” con cui si fa letteratura: dalle poetiche alle posture autoriali, dalla gerarchia dei generi letterari alle pratiche editoriali. Il libro presenta un’introduzione a questi temi, a partire dal caso della letteratura tedesca importata in Italia nel primo ventennio del Novecento. Le collane fondate da Croce, Papini e Borgese per Laterza e Carabba e le traduzioni realizzate da Prezzolini, Slataper, Spaini e Tavolato introducono nuovi autori (Novalis, Hebbel, Kraus) e nuovi testi (il Wilhelm Meister di Goethe, La nascita della tragedia di Nietzsche), appropriandosene e modificandoli a partire da una specifica idea di letteratura. Attraverso i cinque capitoli e i materiali di corredo – traiettorie dei mediatori, antologia di testi, glossario dei concetti, bibliografia di studio – questa "introduzione" è un tentativo di superare la separazione tra letterature nazionali, a partire dalla constatazione che dietro la letteratura cosiddetta straniera che circola in Italia stanno gli stessi attori che fanno la letteratura italiana. (Abstract FAAM a cura di Maria Elena Daverio)

Il censore e l'editore
Libri Moderni

Fabre, Giorgio

Il censore e l'editore : Mussolini, i libri, Mondadori / Giorgio Fabre

Milano : Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 2018

FAAM ; 2

Abstract: La censura libraria fascista seguì un percorso incentrato e contrastato rispetto ad altri tipi di controllo culturale, come quello su giornali, cinema, teatro e università. Solo in un secondo tempo, nel tentativo di plasmare l'opinione pubblica in senso nazionalista, razzista e bellicista, Mussolini si impegnò in prima persona nella creazione di un sistema di censura accentrato, pervasivo e articolato. Almeno fino al 1934, però, affrontò numerosi ostacoli di natura burocratica e diplomatica, e ancora più ostica si rivelò l'interazione con il mondo editoriale, un settore privato che contava già su un pubblico ampio e dai gusti raffinati. Ricco di molta documentazione inedita, questo libro, offre una rilettura sorprendente di quell'evoluzione e del suo impatto sulla cultura e sull'editoria italiana, e indica anche quale fu l'intreccio tra le vicende della censura fascista e quelle della più importante casa editrice italiana, la Mondadori, il cui "sistema culturale" mostrava un profilo internazionale talvolta indigeribile per il duce. Mussolini fu solito dedicare moltissimo tempo non solo a valutare possibili sequestri e proibizioni, ma anche a indirizzare le pubblicazioni e le traduzione, a offrire contratti, a lavorare i libri di suo interesse perfino da editor e correttore di bozze. Contro di lui, l'"editore" per eccellenza, Arnoldo Mondadori, difese l'azienda con straordinaria inventiva e un'attitudine pragmatica e camaleontica che spesso permise di aggirare di fatto le restrizioni del regime o di trarne addirittura vantaggio, smentendo le tesi spesso consolidate di una Mondadori allineata al fascismo. Concludono il volume oltre 200 schede dettagliate su altrettanti libri e 170 autori Mondadori, coinvolti nella censura (tra loro Remarque, Faulkner, Zweig, Mann, Steinbeck, Vittorini, Moravia, Huxley, Simenon). Esse illustrano da un lato la pervicacia della censura, dall'altro la duttilità della casa editrice nel cercare di prevenirla rivedendo in modo opportuno testi, titoli e copertine, rimodulando le collane e tenendo "nel cassetto" le opere più scomode, in vista del crollo del regime.