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Trovati 19 documenti.
Le letture per gli operai edite da Treves : traduzioni e adattamenti / Bruno Ambrella
Milano : Franco Angeli, 2011
Fa parte di: FDL 1/2011
Il carteggio Rebora-Scheiwiller e l'operazione culturale dell'editore milanese / Isotta Piazza
Milano : Franco Angeli, 2011
Fa parte di: FDL 1/2011
Vittorio Sereni e Stefano D'Arrigo : un complesso rapporto editoriale / Sara Riboni
Milano : Franco Angeli, 2011
Fa parte di: FDL 1/2011
Vengo d'oltremare : Franco Sciardelli e il libro d'arte / Carlo Carotti
Milano : Franco Angeli, 2011
Fa parte di: FDL 2/2011
I ferri dell'editore / Sandro Ferri
Roma : E/O, 2011
Assolo
Macerata : Biblohaus, 2011
Ah, la vecchia BUR! : storie di libri e di editori / Evaldo Violo ; a cura di Marco Vitale
Milano : Unicopli, 2011
L'Europa del libro ; 6
Abstract: Responsabile della Biblioteca Universale Rizzoli per trent’anni, Evaldo Violo è testimone privilegiato di oltre quarant’anni di editoria milanese: esordisce proprio in Rizzoli dopo la laurea in filosofia con Enzo Paci per poi transitare presso il Saggiatore tra gli anni sessanta e settanta – il travagliato periodo della liquidazione e della difficile rinascita della casa editrice; lavora per Spagnol in Mondadori cimentandosi con la riorganizzazione degli Oscar e infine approda nuovamente in Rizzoli per dedicarsi al rilancio della BUR, quella «vecchia BUR» che, ideata da Luigi Rusca e Paolo Lecaldano nel 1949, ha lasciato una traccia decisiva nella cultura e nella società italiana del secondo dopoguerra. Nella forma del libro-intervista, Violo racconta a Marco Vitale la sua esperienza nell’editoria tascabile presentando non solo una galleria di personaggi, alcuni poco noti ai non addetti ai lavori ma meritevoli del più vivo interesse (un esempio su tutti il pirotecnico Edmondo Aroldi), ma anche, e questo è tra i meriti maggiori del volume, un excursus che introduce il lettore nella filiera editoriale, dalla progettazione alla stampa, senza dimenticare quello che accade dopo (un capitolo è intitolato Fuori catalogo). La rinascita della BUR, ma non solo, è l’occasione infatti per riflettere dall’osservatorio di una collana «universale» sulla selezione dei titoli, l’assegnazione delle curatele, la promozione (Violo condivide con Oreste del Buono una scarsa simpatia per l’avvento del marketing in editoria negli anni settanta-ottanta), il ruolo determinante della grafica (le celebri copertine di Alcorn), e, last but not least, sul travaglio che accompagna e segue la scelta di non pubblicare un volume. Ma siccome l’editoria che lascia una traccia non può prescindere dagli editor e dai letterati-editori, a Violo spesso bastano poche righe per tratteggiare figure d’eccezione come Giampaolo Dossena, Franco Fortini, Vittorio Sereni, Pietro Citati e, più diffusamente, Anna Maria Ortese, Giorgio Manganelli, Oriana Fallaci, Guido Ceronetti. (Abstract FAAM a cura di Vittore Armanni)
Giorgio Bassani editore letterato / Gian Carlo Ferretti, Stefano Guerriero
San Cesario di Lecce : Manni, 2011
Studi ; 148
[Palermo] : ISSPE, 2011
L'uomo che faceva i libri / Sergio Marchi, Giovanni Fabbri
Milano : Bietti, 2011
Torino : Einaudi, 2011
Abstract: Le celebri «riunioni del mercoledì» di casa Einaudi sono state a lungo oggetto di curiosità tra gli addetti ai lavori, per via dell’atmosfera quasi sacrale che le ha sempre pervase: laboratorio «di idee e di libri», come amava definirle l’editore, le riunioni hanno visto, nel corso degli anni, la partecipazione di alcune tra le figure più rilevanti del Novecento italiano, da Norberto Bobbio a Giulio Bollati, da Italo Calvino a Cesare Pavese, da Elio Vittorini a Natalia Ginzburg, da Luciano Foà a Massimo Mila – solo per nominare i personaggi più noti. Su tutti loro spiccava la figura dell’editore, il «Dr. Einaudi», di cui la casa editrice ha proprio in questi giorni festeggiato il centenario della nascita. Oggi finalmente, e proprio in vista del centenario, Einaudi ha dato il via a un progetto editoriale che prevede la pubblicazione, fuori collana, dei verbali di questi incontri: curato da Tommaso Munari e introdotto da una documentatissima prefazione “storiografica” di Luisa Mangoni, autrice della più completa storia della casa editrice sinora pubblicata (Pensare i libri, 1999), il primo volume riproduce i resoconti degli incontri tenutisi dal 1943 al 1952 nella sede di Torino, ma anche in quelle di Roma e di Milano. Gli originali sono stati recuperati presso l’Archivio di Stato di Torino – dove è conservata parte dell’archivio storico Einaudi – o rintracciati, a seconda dei casi, tra le carte, private o conservate in altri archivi, di alcuni consulenti a cui venivano spediti una volta redatti. Scorrendo i verbali, si ha così l’occasione di entrare nel mondo Einaudi e di scoprire le ragioni delle scelte editoriali, dei libri fatti e di quelli rifiutati; emergono, pagina dopo pagina, gli atteggiamenti e le idiosincrasie dei partecipanti e, attraverso di esse, anche lo scontro – o meglio, l’incontro – tra le visioni del mondo e del libro che hanno animato alcuni tra i più importanti intellettuali italiani: che tipo di libri avrebbe amato fare, infatti, Foà? Che idee per una collana aveva Bobbio? Con quali proposte si presentava, il mercoledì, Renato Solmi? Quello che può stupire a una prima lettura – e che, forse, è la cosa più preziosa che ci consegna il volume – è il tono degli incontri, il loro linguaggio: fatti salvi il rispetto e la stima reciproci, infatti, i “saggi” riuniti intorno al tavolo del mercoledì si presentano nelle vesti – prima che di filologi, scrittori o pensatori – di editor, redattori, consulenti; sono insomma delle persone al lavoro, che discutono anche animatamente su quale sia la migliore collocazione di un dato testo, o sull’opportunità o meno di rivedere una traduzione maldestra o di pubblicare un volume. Il linguaggio con cui lavorano è diretto, a volte secco, privo di retorica; i toni, educati e professionali, rivelano un lato altro delle personalità di alcune delle figure capitali della cultura italiana del Novecento: tutti, per esempio, abbiamo letto Calvino e tutti ne conosciamo l’atteggiamento in pubblico; ma come si comportava, come si esprimeva l’autore del Barone rampante quando era al lavoro? Quali erano le sue idee editoriali? Ecco, forse è questo il lascito più curioso e affascinante dei verbali: la messa in scena del lato per così dire operativo dell’intelligencija e la conseguente emersione, come assoluto protagonista, del lavoro editoriale. (Abstract FAAM a cura di Andrea Tarabbia)
Paris : Bibliothèque nationale de France : Gallimard, 2011
Abstract: Il catalogo della mostra, oltre a costituire un indispensabile complemento al più tecnico catalogo generale, è un volume autonomo di grande pregio. L’approfondimento storico è corredato dalla riproduzione accurata di copertine, pareri di lettura, carteggi, altri documenti d’archivio che accompagnano il lettore dietro le quinte della più blasonata casa editrice di Francia. Per ulteriori approfondimenti si rimanda al contributo di Sabina Ciminari, apparso sulla rivista «La fabbrica del libro», che riporta la folgorante definizione di catalogo formulata dal fondatore Gaston Gallimard in una lettera alla moglie Yvonne del 17 gennaio 1916: «Décidément, j’aime les catalogues, c’est presque aussi beau qu’un indicateur de chemin de fer, on y voyage. On y prend une vue assez juste de l’humanité, de celle qui pense.» (Abstract FAAM a cura di Marco Magagnin)
Milano : Università degli Studi di Milano, 2011-2012
Milano : Università degli Studi di Milano, 2011-2012
Milano : Biblioteca di via Senato, 2011
Milano : Il Saggiatore, 2011
La cultura ; 730
Abstract: Carlos Barral poeta, intellettuale, militante antifascista, editore. Dagli anni cinquanta, la Seix Barral, la casa editrice da lui rifondata, fu protagonista del rinnovamento culturale della Spagna, aprendo coraggiosamente una breccia nel regime franchista. Il piccolo editore barcellonese lanciò una nuova generazione di romanzieri spagnoli e fu all'origine del boom del romanzo latinoamericano, con la rivelazione di Mario Vargas Llosa. Conquistata la fama internazionale, Barral diventò un simbolo di impegno civile e libertà di pensiero, oltre i confini europei. Da Francoforte all'Avana, da Milano a Parigi, il suo intuito geniale, il fascino innato e la vitalità trascinante scuotevano il mondo culturale dell'epoca. Con l'Italia, specialmente, intessé una fitta trama di corrispondenze letterarie e affinità editoriali. In questo libro il corso naturale dei ricordi, guidato da una "metodica inesattezza", lascia emergere l'adolescenza di Barral, la prima giovinezza a Barcellona, l'esperienza editoriale, i memorabili incontri con i protagonisti della cultura e della politica. Da autentico poeta e scrittore, attività che ha amato e intensamente coltivato, Barral nelle sue memorie ha saputo condensare non solo la propria vita, ma l'affresco di un'epoca storica e di una civiltà letteraria.
Milano : Biblioteca di via Senato, 2011
Milano : Biblioteca di via Senato, 2011
Milano : Biblioteca di via Senato, 2011