Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra.
Trovati 21 documenti.
Lezioni di scrittura creativa / Gotham Writers' Workshop ; traduzione di Guido Del Duca
3. ed.
Roma : Dino Audino, [2010]
Manuali ; 75
Roma : Omero, 2010
Scrittura creativa
Il parlar figurato : manualetto di figure retoriche / Bice Mortara Garavelli
Bari ; Roma : Laterza, 2010
Universale Laterza ; 902
Firenze : Servizi Editoriali, 2010
L'audace Bonelli : l'avventura del fumetto italiano
Napoli : Comicon, 2010
Traduttrici : questioni di gender nelle letterature in lingua inglese / a cura di Oriana Palusci
Napoli : Liguori, 2010
Roma : Iacobelli, 2010
Quaderni di Libri e riviste d'Italia ; 63
Gli occhi di Esopo : conversazione con John Berger e Arundhati Roy : Torino, 14-15 settembre 2009
[Milano] : Scuola per librai Umberto e Elisabetta Mauri, 2010
Abstract: È freddo il 15 settembre 2009 a Torino e il buio è sceso presto. Davanti al Carignano decine e decine di persone aspettano in fila sotto la pioggia che il teatro apra le porte. Di lì a poco Arundhati Roy, formidabile scrittrice e attivista indiana, e John Berger, stupefacente narratore, artista, critico dell'arte europeo, si incontreranno per ragionare con Maria Nadotti su vari aspetti del loro lavoro, del loro impegno artistico e civile. Durante la serata "l'impulso dell'ospitalità" che per Berger sta al cuore della scrittura, il suo "avvicinarsi alla verità attraverso continui errori e correzioni", si intrecceranno alla sofferta lucidità con cui Arundhati Roy invita a "guardare a lungo" per "far vivere la speranza". EDITORIALE
[S.l.] : Associazione Culturale Terra Insubre, 2010
Milano : Università degli Studi di Milano, 2010-2011
Milano : Università degli Studi di Milano, 2010-2011
Milano : Università degli Studi di Milano, 2010-2011
Milano : Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010-2011
Milano : Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010-2011
Roma : Donzelli, 2010
Poesia ; 47
Abstract: Due rive ci vogliono per la verità: per la nostra andata, per il nostro ritorno. Strade che bevano le loro nebbie. Che serbino intatte le nostre risate felici. Che, interrotte, ancora salvaguardino i nostri minori a nuoto in acque gelide. L?antologia Due rive ci vogliono pubblica per la prima volta quarantasette poesie del grande poeta francese René Char (1907-1988) nelle traduzioni di Vittorio Sereni (1913-1983) i cui originali si trovano presso l?Archivio «Vittorio Sereni» della Biblioteca comunale di Luino. Le poesie sono introdotte dal testo del discorso ? anch?esso inedito ? Il mio lavoro su Char, pronunciato da Sereni nel 1976 quando gli fu conferito il Premio Monselice per la traduzione. Completano il volume una nota di Pier Vincenzo Mengaldo e una postfazione di Elisa Donzelli che ha anche curato l?apparato critico con la collaborazione di Barbara Colli, responsabile dell?Archivio «Vittorio Sereni» di Luino.
Publishing translations in fascist Italy / Christopher Rundle
Oxford [etc.] : Lang, 2010
Abstract: Rundle è uno studioso giovane, ma con alle spalle diversi studi importanti sul tema della censura fascista e delle traduzioni. I risultati di alcune sue ricerche (anche negli archivi) sono ora raccolti in questo notevole libro, interamente dedicato al tema delle traduzioni sotto il regime. Riassumendo le sue tesi (che si giovano di un inappuntabile apparato statistico) il fascismo, dopo la prima guerra mondiale, si trova davanti un paese che ha una gran fame di letteratura straniera. Per un lungo periodo, il regime asseconda questa tendenza, che induce alcune case editrici particolarmente vivaci a tradurre molto e di tutto. I libri tradotti, in particolare la fiction (prima Jack London, poi i gialli, le saghe a vari paesi, il Kriegsroman), arrivano anche, in certi casi, a tirature molto elevate. Il fascismo lascia fare per diverso tempo, anche se già alla fine degli anni Venti si levano i primi malumori degli autori italiani. All’inizio degli anni Trenta c’è la vera esplosione, soprattutto rispetto ad altri paesi europei come Francia e Germania. Pian piano, però, i mugugni degli autori verranno raccolti e usati dal regime e anche da Mussolini. Si arriverà così alla svolta totalitaria del marzo 1938, che impose il controllo preventivo di tutte le traduzioni. Finché, durante la guerra, soprattutto con l’intervento del nuovo ministro (e autore) Alessandro Pavolini, e dopo una lunga resistenza, le traduzioni furono messe letteralmente in ginocchio e ridotte ai minimi termini. Come si vede, Rundle dà un’altra sfaccettatura al fascismo, un regime capace anche di gestire al proprio interno, per tanti anni, una realtà in fondo davvero ostile, come tutti quei libri di autori stranieri che apparivano sul mercato. In questo panorama, le cose più notevoli e inedite sono forse due: un pubblico di lettori italiani che si intravvede, e che cerca disperatamente di uscire dalla provincialità del dannunzianesimo e del fascismo più trinariciuto; e quelle case editrici che da parte loro cercano, anch’esse disperatamente (e in mezzo a tante censure), di salvare, anche per il futuro, un mondo del libro più moderno e internazionale: e, perché no, assai più redditizio. (Abstract FAAM a cura di Giorgio Fabre)
Il proprio e l'estraneo nella traduzione letteraria di lingua inglese / Franca Cavagnoli
Monza : Polimetrica, 2010
Didattica ; 1
Un anno di libri : gruppo di lettura 2009-2010
Besozzo : Auser Besozzo Insieme, [2010]
L'Italia che legge / Giovanni Solimine
Roma ; Bari : Laterza, 2010
Saggi tascabili Laterza ; 347
Abstract: Che l’Italia sia un paese di non lettori è un luogo comune che si contende il primato con la scomparsa delle mezze stagioni e con il fatto che i vent’anni (o i trenta, o ancora i quaranta) vengono una volta sola. E se è vero che un cliché prende solitamente vita da un grumo di verità, bisogna anche sottolineare come il panorama dell’Italia che legge sia più screziato di quanto un luogo comune possa testimoniare. È appunto questa la premessa di Giovanni Solimine nel suo L’Italia che legge, agile volumetto uscito per i tipi di Laterza che intende rendere giustizia a una realtà complessa e in parziale seppur lenta evoluzione. Il volume è basato, per stessa ammissione dell’autore, «su un lavoro di analisi, confronto ed elaborazione di dati ricavati dalle principali e più attendibili indagini di settore condotte da Istat, Aie, Censis, Gfk Eurisko, Ipsos», da cui Solimine riesce a trarre se non un’analisi nuova e rivoluzionaria, comunque un ottimo e collaudato resoconto sullo stato dell’arte a oggi. La capacità e il merito dell’autore sono quelli di dare struttura a un’enorme e variegata mole di dati, rendendoli leggibili e prevedibili, e con ciò stesso modificabili con i giusti accorgimenti. Lo studio si sviluppa su cinque capitoli, di cui i primi quattro approfondiscono il quadro di partenza: e allora si passa dall’analisi di numeri, percentuali, gusti, tendenze dei lettori (e non lettori) italiani nel primo; al delineamento del profilo del lettore nostrano (declinato in forte, medio e debole) nel secondo; alla confutazione dei luoghi comuni della lettura nel terzo; fino all’esame delle politiche di promozione della lettura (di stampo pubblico o privato) nel quarto. A chiudere il libro, un capitoletto, il più breve dei cinque ma forse il più importante, che prova a «formulare qualche ipotesi di lavoro» nel rispetto della coerenza globale di analisi e interpretazioni presentate. E allora, tra le domande cui dare risposte non retoriche: è sufficiente investire su bambini e adolescenti per crescere nuovi lettori? Ha senso focalizzare l’attenzione sulla fetta dei lettori forti? Quali sono i luoghi deputati alla promozione della lettura? Solimine ha le idee chiare, spesso in controtendenza rispetto agli ambienti istituzionali o accademici, e vale la pena prenderle in considerazione se vogliamo fare il salto e avvicinare il nostro paese alla media europea; perché se c’è chi dice che con la cultura non si mangia, una nazione che non vive di materie prime o manodopera non può prescindere dal proprio capitale intellettuale. E questo concetto non basta leggerlo, bisogna comprenderlo. (Abstract FAAM a cura di Luca Maccarelli)
Sul tradurre : esperienze e divagazioni militanti / Susanna Basso
[Milano] : Bruno Mondadori, 2010
Saggi
Abstract: Tradurre è una forma di lettura, o di ascolto, ad alta intensità. Implica attenzione per il ritmo della scrittura, per i caratteri stilistici più riposti, per indizi infinitesimali, per simmetrie, opposizioni, enigmi, reticenze e bugie. Questo libro sul tradurre è un diario, un manuale, una resa dei conti, una collezione di storie. Entra nel lavoro quotidiano del traduttore (di un traduttore d'eccezione) e, partendo da rituali privatissimi (inseguire il testo completo di poesie delle quali è citato un solo verso, ricostruire in dettaglio lo svolgimento di una battaglia di cui occorreva controllare solo la data), parla di esperienze che lasciano il segno e di (provvisori) segreti di bottega; analizza zone tradizionalmente ostiche del tradurre (dialoghi, incipit, enigmi); racconta senza sentimentalismo l'incontro coi testi (l'invidia è un motore positivo); pratica il confronto con le versioni altrui (strumento per misurare, come in uno specchio, il proprio personale processo di manipolazione del testo). Questo è un libro che parla, ostinatamente, non di scrittori, ma di scritture. E concede, solo nell'Appendice, una galleria di ritratti (tra gli altri, Alice Munro e Ian McEwan): piccole storie di incontri mai dimenticati, che restituiscono per una volta, tra silenzi e lampi di svelamento, non pagine ma persone.