la Rosa – Biblioteca specializzata di Fondazione Mondadori

Abstract: Il testo di Mastro-don Gesualdo viene presentato nella redazione definitiva del 1890. L'edizione, curata da Carla Riccardi dell'Istituto di Letteratura Italiana dell'Università di Pavia, da un lato fissa il testo sicuro del Mastro, dall'altro ne fornisce tutti i dati dell'elaborazione, dalla redazione pubblicata da «La Nuova Antologia» nel '98 a quella edita poco più di un anno dopo dai Treves: un cammino di ricostruzione filologica percorso attraverso gli autografi e i successivi giri di bozze che mettono in luce l'infaticabile ricerca stilistica del Verga e il singolare modo in cui lavorava. L'apparato, rispetto agli apparati tradizionali, presenta varie soluzioni tecniche nuove, funzionali alla migliore resa del ricco materiale correttorio e delle sue articolazioni interne. Un'ampia Introduzione traccia inoltre, sulla testimonianza di lettere e documenti in gran parte inediti, la ricostruzione particolareggiata del tormentato lavoro del Verga, sul Mastro-don Gesualdo, durato quasi dieci anni. [da: Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori : catalogo delle opere]

Abstract: Nel grande coro (ritenuto per lungo tempo indistinto e quasi unisonante) della lirica cortigiana della fine del Quattrocento, la voce dell'aristocratico poeta milanese Gasparo Visconti ha un rilievo e un timbro particolare; dopo la giovanile e ancora acerba prova dei Rithimi (a stampa nel 1493), essa si rivela compiutamente nei due canzoniere per Beatrice d'Este e per Bianca Maria Sforza che vengono qui pubblicati, al termine di una lunga ricerca, in una accurata edizione critica. La pubblicazione del canzoniere per Bianca Maria Sforza, secondo il testo e l'ordinamento definitivo voluti dall'autore, rappresenta in particolare la novità di maggior spicco del volume; solamente segnalata dai precedenti studiosi, questa raccolta di rime costituisce infatti l'ultima e più interessante operazione letteraria del Visconti, collocandosi negli anni immediatamente precedenti quello della sua immatura scomparsa (assai probabilmente il 1499). I rapporti che legano la raccolta per Bianca con quella, anteriore, per Beatrice, sono strettissimi, tanto che si potrebbe parlare di una doppia redazione di uno stesso testo piuttosto che di due opere distinte. Ma se un canzoniere nasce sulla base dell'altro, ciò avviene non senza profonda rielaborazione, attuata personalmente e sistematicamente dal Visconti a livello sia testuale sia, soprattutto, strutturale. Il lettore ha così la possibilità, felicissima e certo non consueta nell'ambito della poesia cortigiana, di cogliere un lavoro poetico in fieri, e di assistere a tutte quelle operazioni di scelta, di esclusione e di recupero che presiedono alla formazione e alla trasformazione di un canzoniere lombardo della fine del Quattrocento. [da: Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori : catalogo delle opere]